Ecco. Partiamo da qui. Dal fatto che io non mi sia mai considerata una persona molto romantica. O meglio, non mi sono mai considerata una che dimostrava il suo romanticismo. Apparentemente ero, e in parte lo sono ancora, più una che la butta sul ridere, oppure fa la sarcastica o, ancora, che tende a razionalizzare e, a volte, addirittura a far finta di essere cinica. Perché? Cultura, rispondo io. Nel senso che io sono cresciuta in un ambiente, e forse in un periodo, dove parlare delle proprie emozioni era considerato superfluo. O forse imbarazzante, non lo so. Fatto sta che c'erano sempre cose più pratiche a cui pensare, cose più concrete, più urgenti, più necessarie. E in effetti quelle cose c'erano. Non c'è dubbio. Però, però.
Non era mica poi tanto vero, cominciai a sospettare, che pensare a come fare quella cosa fosse più necessario che pensare a come mi sentivo mentre la facevo. Non so se mi sono spiegata...In ogni caso, vuoi per non sembrare stramba, stralunata, patetica, diversa, ci passavo sopra. E a forza di passarci sopra, succede come quando passi il ferro da stiro su una stoffa spiegazzata. Diventa liscia e omogenea, le pieghe spariscono, è bella stirata e uniforme. Ma non è, dico io, nelle pieghe di quella diversità che si nasconde l'unicità di una persona? Così, cominciai a non passarmi più "il ferro da stiro" addosso, conservando quelle pieghe, anzi, cercandomele addosso, e convincendomi passo passo che sono proprio le emozioni, il motore di ogni nostro agire concreto, il senso del fare e disfare che rendono pieno e gustoso questo strano e comico viaggio terreno.
Eppure, anche oggi che ho "riprogrammato" il mio vocabolario emotivo, sono davvero spiazzata di fronte a chi senza pensarci tanto su, fa un gesto romantico, spontaneo, così, senza avvisare. Uno di quei gesti che sorprendono gli occhi, che fanno scappare da ridere e strizzare il cuore. Perchè tu non sei pronta, sei spettinata, in tuta, accigliata e magari del tutto assopita dentro un grigio sabato mattina pieno di cose da fare.
-Tieni...sono per te!
-?? Ma...per me? Che belli..ma...io...
-Avevi detto che ti piacevano quando li hai visti dalla finestra...
-Sì...bellissimi..Non pensavo che....grazie. Molto belli, grazie.
E non so cosa altro dire. Ma, che figata, penso. Che cosa meravigliosa. Quest'uomo, il mio, che ha raccolto un pensiero passeggero e l'ha saputo trasformare in emozione, con un allegrissimo mazzo di topinambur appena raccolti nel campo dietro casa.
Quindi ecco qui, d'ora in poi per me alla voce Romanticismo, ci sarà sempre la parola Topinambur. Buffo no? Ci sarà sempre quella mattina d'autunno, in cui lui entra in cucina, e proprio mentre sto sfornando un dolce, proprio in quel momento e non in un altro, mi regala un sole giallo di fiori.
Ciambella alle mandorle sciroppo di sambuco
Cosa serve:
150 gr di farina
100 gr di zucchero di canna
1 cucchiaio di zucchero bianco
due grosse manciate di mandorle
3 uova
1 tazza (delle dimensioni di una tazza da tè) di latte
3/4 di tazza di sciroppo di sambuco
1/2 tazza di olio di arachidi
1 cucchiaino di lievito
Zucchero a velo
Frullare le mandorle abbastanza finemente. Separare i tuorli dagli albumi e mettere questi ultimi in frigorifero. Sbattere i tuorgli con lo zucchero, sia di canna che bianco, unirvi le mandorle tritate e incorporare lentamente la farina e il lievito, cercando di non fare grumi. Aggiungere il latte gradualmente, poi lo sciroppo e infine l'olio. Solo alla fine, quando il composto è del tutto liscio e omogeneo, montare gli albumi a neve molto ferma e incorporare dal basso verso l'alto al composto per mantenerlo bello gonfio. Ungere uno stampo da ciambella e versarvi il composto. Infornare a 170-175 gradi per 40 minuti circa. Una volta tolta dal forno, lasciare intiepidire e, dopo aver sformato, spolverare con zucchero a velo.
11 commenti:
i fiori del topinambour sono veramente belli, come le gerbere ma più belli....
è bello anche restare spiazzati no?
:)
Bellissime le sorprese, io a differenza tua, le necessito e dopo un tot di tempo di astinenza.... mi si stropiccia il cuore.
Buon week end!
Sissa
conservate questosole per sempre! Io invece sono una romantica da sempre, anche troppo, e forse sono io quella che spiazza gli altri...capisco perfettamente quel che dici. in ogni caso penso che una persona che ama cucinare COME lo fai tu, sia indubbiamente una romantica. non trovi?
Io penso che ci siano tanti modi per essere romantici, il che non significa necessariamente essere sdolcinati. Io in linea di massima non lo sono ma le sorprese mi fanno sciogliere come neve al sole e qualche volta ne avverto proprio il bisogno. Non avevo mai visto i fiori del topinambur, sono davvero bellissimi così vivi e solari. E la tua ciambella è una dolce coccola che profuma di casa. Che meraviglia quello sciroppo di sambuco. Un bacione, buona domenica
...un attimo prezioso...ciao, romantica!
Baci, Sandra
Che bella immagine mi hai regalato stamattina. I gesti dell'amore, piccoli e inspiegabili, non scontati, inaspettati, unici, preziosi. Da conservare nel cuore per sempre. Grazie Margot, perchè in questo modo mi hai fatto diventare amico il topinambur, che mi stava già simpatico nel nome ma non nel sapore :) Un abbraccio e buona domenica
Che diti, ti capisco benisimo certe volte in cio' che scrivi mi rivedo... anche io romanticismo zero , in questo periodo pero' devo confessarti che per vari motivi sono diventata meno "dura" e molti mi dicono che va meglio cosi' !!!! e allora sciogliamoci a questi gesti inaspettati che fanno come dici tu " strizzare" il cuore e ci fanno bene all'anima...
una ciambella davvero delicata e soffice:-)
un abbraccio grande
questa ciambella mi attira proprio per lo sciroppo di sambuco che non ho mai assaggiato, un abbraccio SILVIA
ma che bel racconto !! coltivale l'amore che è importante e ripaga !!! Il tuo dolce è bellissimo ed è una bella coccola (romantica ?)
♥ ^___^ e bravo lui!!
ho voglia di vederevi ;))
un bacione
Ni
Ciao volevo invitarti al nostro concorso
http://orodorienthe.blogspot.it/2012/10/buongiorno-tuttei-voi-e-con-viva-e.html
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