oggi voglio scrivere di casa. Di come mi è mancata e di come mi sei mancata tu, con i tuoi profumi deliziosi di spezie e cacao, il nostro sparpagliare presenze buffe nei posti più inaspettati: maialini di plastica come guardiani dei sogni accanto alla lampada da notte, mazzetti di margherite essiccate nascosti nella tazza sbeccata delle matite, i sacchetti di lavanda cuciti a mano che ancora profumano dell'estate scorsa. E poi libri, libri ovunque e plaid e cuscini in cui tuffarsi. E' casa nostra, piccolo universo scombinato di cose improbabili e piene di noi, trovate e rianimate con amore in quel micromondo incompiuto che è il nostro vivere presente, a metà strada tra fantasia e realtà.
Dopo una settimana passata a Milano per lavoro, in una dimensione altra dove l'estetica e la tentazione del superfluo viene ad essere quasi unica pietra di paragone per ogni relazione costruibile, tra tour de force deliranti con la tosse che mi divora, i piedi che mi fanno male, la testa che mi si spacca in due e ancora un infinito numero di ore davanti, casa nostra, Margot, con il suo odore e la sua luce e i suoi silenzi unici, è davvero la sola cosa che vorrei.
E invece quello che ho, al termine dei giorni e delle sere interminabili, sono notti sconsolate in un appartamento anonimo, dove l'incuria di chi affitta per lucro si fa respirare in ogni angolo: padelle inservibili tanto sono usurate e sporche, nemmeno una moka per un caffè decente, e certo neppure il caffè. Lenzuola bucate o con macchie indelebili, il miscelatore della doccia rotto e arrugginito. Il tutto pagato a caro prezzo, perché in questo periodo qualsiasi buco è affittabile e qualsiasi prezzo è giustificato. L'etica, questa settimana ce la dimentichiamo in fondo al cesto della biancheria sporca, come un calzino spaiato da ritrovare in un giorno qualunque, ma della prossima vita.
Però poi finisce e io ritorno. Di notte, rompendo il buio e l'odore di chiuso. Spalancando tutte le finestre nella notte finalmente tiepida. Lascio entrare uno scorcio di luna che forse mi sto solo immaginando e il respiro degli alberi che mentre ero via sono fioriti di bianco. Assonnata e acciaccata, lavata di un sapone nuovo tutto per me che scarto come una caramella, troppo stanca per essere felice ma non troppo per sentire il sollievo, quel delizioso senso di appartenenza domestica che assaggerò fino in fondo scivolando nel mio letto.
Ma prima, una sbirciatina nella stanzetta bianca, in cui so di trovarti accoccolata sulla poltrona dove ti piace leggere e riposare, per farmi regalare un tuo sorriso e sentire il tuo bentornata che, lo giuro, stanotte non ha prezzo.
Arrosticini di pollo marinati allo yogurt e paprika
Quando avete voglia di qualcosa di sfizioso e veloce, avete gente e non abbastanza sedie, potete presentare questi spiedini, ottimi anche come finger food. Preparati per tempo, si cuociono in un lampo, si possono consumare in piedi e danno davvero una gran soddisfazione. L'unica cosa è: preparatene in abbondanza, sono come le patate: non bastano mai!
un petto di pollo ogni due commensali
Paprika, almeno un cucchiaio per ogni petto
Yogurt bianco naturale a seconda della quantità della carne ( almeno 250 ml per petto)
Sale
Olio di oliva extravergine
sfilettare i petti tagliandoli a striscioline abbastanza uniformi. Fare marinare la carne in una ciotola completamente ricoperta con lo yogurt. La marinatura deve durare da un minimo di due ore ad un massimo di 12. La carne risulterà molto tenera, soprattutto con una lunga marinatura. Ripulire dall'eccesso la carne, tamponandola bene e poi infilarla negli spiedi. Suggerisco di tenere a mollo in acqua gli spiedini di legno per qualche ora, per evitare che poi si anneriscano troppo in cottura. Una volta fatti gli spiedini, passarli direttamente nella paprika tamponando bene. Si passa quindi alla cottura su piatra. Occorre spennellare d'olio la piastra a freddo e poi portarla a temperatura. Una volta pronta, basta adagiarvi gli spiedini e farli rosolare un paio di minuti per parte, e molto velocemente servirli con un po' di sale. Sono buoni caldi e davvero uno tira l'altro!
13 commenti:
Casa dolce casa è la dove ti vogliono bene ed è sempre una gioia immensa tornare. Gli arrrosticini sono molto sfiziosi, nel mio paese natale si usa molto la paprica dolce o piccante, la adoro. Ciao cara, buona serata, un abbraccio forte!
adoro il pollo e questa ricetta è davvero favolsa, ma passa in secondo piano dopo averti letta. Le tue parole riescono sempre a riempire la mia mente di tante belle immagini che difficilmente cancello. Naturalmente mi sono fatta trasportare dalla bella sensazione finale e non quella della casa in affitto. E' sempre bello tornare a casa e sentirne tutti quegli odori che si sentono solo quando si manca da un po'
un bacione tesoro e buona notta
ma eri a Milano .....ma dove!!! Io vivo a Milano ..... ma alla mattina riesco a svegliarmi con il canto degli uccellini e un panorama tranquillo per poi buttarmi nel correre quotidiano di una grande Milano.
Ciao cara ben tornata a casa.....
Arrosticini golosi.....
Claudette
ps. la prossima volta scrivimi ....preparo le lenzuola di seta!!!!
Come ti capisco, casa dolce casa...
Questi arrosticini sono fantastici, complimenti!
Buona giornata!
Tornare a casa è uno dei momenti più emozionanti di un viaggio, soprattutto se è di lavoro. La sensazione di abbandono quando spalanco la porta e lascio cadere a terra le valigie è meravigliosa.
A me capita anche quando torno dalle vacanze, per quanto bene stia, e per quanto siano belli i posti che ho visto, a un certo punto ho voglia di tornare a casa!
Ecco ora che vivo con scatoloni dappertutto, non vedo l'ora di andarmene però... :D
Un abbraccione
a presto
Ma.
Casa nostra, il nido, il rifugio dei nostri sogni, dei nostri segreti, delle nostre passioni, l'unico posto che ci vede spogliati di tutto, completamente a nudo. E quando si torna è come riprendere una parte di se stessi. Questi arrosticini sono una delizia, davvero! Mi piace tanto leggerti, scusa se sono ripetitiva...
Un abbraccio di cuore
bentornata a CASA....
arrostiticini da copiare senza dubbio, aspettiamo ancora altri pensieri di Margot adesso che puo' affondare nei divani fra plaid e libri.... che bello!!!
sANDRA
bentornata Margot. come il sole che ha fatto finalmente capolino e l'aria tiepida che lasciamo entrare dalle finestre. delicata e forte, questa sei tu. con una borsa piena di sogni, parole, e ricette speciali. con cosa posso sostituire la parika? con lo zafferano potrei?
adoro leggerti ..non posso trovare parole adeguate ora per descrivere i brividi che mi hai lasciato in questo post.le parole le hai donate tu.in maniera egregia.ti ringrazio.ottimo l' arrosticino.sempre un ever green:) bacio immenso
La casa è il nostro nido, il posto che ci culla e più ci somiglia... e dove riusciamo a essere noi stessi, più veri e rilassati...
ottimo blog!!!hai una nuova follower...se ti va ricambia..:-)
http://alessandrachef.blogspot.it/
anche per te la casa e' come un nido e' bello tornare quando sei stata via in una stanza anonima... ti sembra che sia ancora tutto piu' magico, piu' dolce...
e lo sai che io quando sono giu' e voglio coccolarmi mi prendo dei saponi profumati?! mi sembra che dopo la doccia tutto il brutto sia andato via e il profumo del sapone mi fa stare meglio... lo so son strana ma son cosi':)
gli arrosticini son buonissimi ma sai io amo le creme e con lo yogurt ancora di piu'!!!
ti abbraccio forte.. anzi vi abbraccio;)
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