venerdì 19 ottobre 2012

Le luci nelle case degli altri

Se cercate un libro che vi porti via, in luoghi lontani e immaginari, questo romanzo non fa per voi. Questo libro ti inchioda all’esistenza qui, in un qualsiasi quartiere italiano, dentro un qualunque condominio di città. Neanche troppo grande, cinque piani di esistenze tanto  diverse da non aver niente a che fare l’una con l’altra, mescolate nella vita di una bambina col nome di un seme. Mandorla.  Che si ritrova orfana, ma con cinque famiglie, sola, ma con più padri di quelli che abbia avuto il tempo di desiderare fino a quel momento. 

Quello che penso di questo romanzo non posso che esprimerlo a caldo. Appena chiusa l’ultima pagina, appena finito di leggere i ringraziamenti dell’autrice, io mi sento di ringraziare lei, Chiara Gamberale. Per essermi capitata tra le mani un giorno tanto tempo fa, con un altro suo racconto, ed essersi fatta ricordare tra gli scaffali di volumi profumati in libreria.  Ed ora, per essersi fatta riconoscere piano, senza invadenza, con discrezione. 

La ringrazio  per questa storia straordinaria eppure plausibile. Profonda eppure cutanea. Di quelle che rotolano per strada e a guardarle in fretta sembrano normali. E invece no, hanno un equilibrio tutto loro, che se sposti anche solo una frase ti sembra che non sia più quella stessa esistenza, quello stesso personaggio ormai conosciuto più di un parente. Una storia così. Dove tutto era giusto che andasse com’è andato.   

Una storia che mi ha aspettato sul comodino per molti mesi, quasi sapesse che dovevo anch’io trovare il tempo giusto per poterla ascoltare. Ed ora che  sono arrivata in fondo, ora so quanto possono scaldare o ferire le luci delle case degli altri. Io che mi sono spesso chiesta  che cosa potessero mai fare le famiglie, dietro le finestre gialle accese nei condomini italiani,  in una sera italiana qualunque.







Inauguro il weekend con un fritto profumato agli agrumi che dà sempre una gran soddisfazione. 
E quando ci vuole, ci vuole.


Fritto misto di filetti di triglia agli agrumi e patate rosse




Cosa serve per due:
300 grammi di filetti di triglia (N.B. Se non trovate i filetti ma le triglie intere, dovete calcolarne almeno 400-450)
4 patate rosse di medie dimensioni
1 arancia
1 limone
Farina gialla da polenta
1 uovo
Olio di semi di arachidi
Sale di Cervia

Il non plus-ultra sarebbe trovare filetti di triglia fresche già pronti, perchè pulire e sfilettare le triglie non è simpatico, essendo piuttosto piccole. Mettere in conto che se avete le triglie intere può essere un lavoro abbastanza lungo.  Ad ogni modo, una volta pulite e ottenuti i filetti, questi vanno riposti a marinare nel succo dell'arancia e del limone spremuti, per almeno 3 ore in frigorifero. 
Per la panatura procedere sbattendo l'uovo con un pizzico di sale, poi passare i filetti prima nell'uovo e poi nella farina di mais. Preparare nel frattempo anche le patate rosse, sbucciandole e ricavando bastoncini piuttosto spessi. Portare l'olio a temperatura in un pentolino abbastanza profondo e cominciare ad immergere i filetti. La marinatura ha già operato una pre-cottura della polpa molto delicata della triglia, quindi friggere i filetti solo per il tempo della doratura, che con la farina di mais avviene piuttosto in fretta e resta subito croccante.  Per accelerare il processo, suggerirei di friggere cotemporaneamente anche le patate. Scolare su carta assorbente e poi mescolare i filetti alle patate. Servire caldo, con fette di limone spesse e una bella spruzzata di sale di Cervia dolce.

16 commenti:

Unknown ha detto...

Che bello, ora so che libro andare a scovare in libreria! :-)
Questo fritto è davvero appetitoso! Vado matta per le triglie, mi piace un po' meno pulirle in effetti, ma visto il risultato...
Buon fine settimana!!!
A presto

Marta

Unknown ha detto...

Questo mi sembra un libro totalmente diverso dalla lettrice bugiarda e ancora non so se sono pronta per affrontare una storia così seria.... Ma credimi me lo segno e lo tengo li finché non sarà l ora giusta :)
Invece per il fritto e' l ora giusta!!! Fragrante e profumato che fame!!!!!
Un abbraccio

Unknown ha detto...

Ciao, il libro mi interessa, già dal titolo...quando poi potrò dedicarmi alla lettura e' un'altra storia...molto bello anche il tuo fritto, che e' vero che quando ci vuole ci vuole...e a me adesso mi ci vorrebbe, visto che, per farmi un po' di corazza di fronte a questi eventi che mi hanno travolto, non trovo altro che concedermi delle eccezioni, dei piccoli piaceri, per sentirmi viva...
Un bacio (alla faccia dei mancati sentimentalismi che anch'io nascondevo e tendo ancora a nascondere, in parte...)

I SOGNI DI CLAUDETTE ha detto...

buonissimo questo fritto molto goloso e grazie per il consiglio ...un nuovo libro da leggere .
ciao da claudette

BoccadiRiSo ha detto...

A proposito di libri delicati nella mia testa si sta materializzando un sogno, un progetto. Per ora è ancora una nuvoletta che viaggia nel cervello. Sto scrivendo e leggendo molto in questo periodo quindi grazie per questo consiglio di lettura.
Abbraccio a forma di nuvola
D.

La mia cucina improvvisata ha detto...

Ciao, ho data un'occhiata al tuo blog e mi piace molto per questo mi sono unita ai tuoi lettori, e poi questa ricetta e' deliziosa. Passa a trovarmi se ti va, a presto, Martina

Ritroviamoci in Cucina ha detto...

Ciao, con questo piatto mi hai stregata.
Mi unisco mooolto volentieri ai tuoi lettori.
Valentina.

celeste ha detto...

Margot, ho pensato le stesse cose quando ho letto questo libro, quest'estate. Mi ha incuriosita, indignata, commossa, stupita. Sì, un gran bel libro, un libro che ho consigliato perchè sicuramente lascia il segno. E quel fritto profumato deve essere delizioso. Buona settimana tesoro

Unknown ha detto...

Molto interessante il tuo post e la ricettina è gustosissima. Se passi da noi c'è un premio per te

Nel cuore dei sapori ha detto...

mi hai incuriosito con questo libro! e anche con questa ricetta di triglie, gnammi :)

Antonella B. ha detto...

Ciao Margot, ti confesso che sono arrivata qui grazie al libro e invece cosa trovo? Un bellissimo blog di cucina (oltre che una perfetta recensione su quel libro che non ho mai comprato ma ho sfogliato tante volte senza decidermi). Complimenti il tuo blog è delizioso.Ciao.

Günther ha detto...

un gran bel fritto e grazie della dritta del libro

Le Temps des Cerises ha detto...

Mia cara Margot, questo post cade proprio a pennello: ho appena terminato il mio libro e mi chiedevo cosa avrei potuto comprare al mio prossimo giro in libreria. Le tue recensioni sono sempre perfette, come le tue ricette d'altronde! Un bacio
Camy

Ribana Hategan ha detto...

Ciao, sembra davvero un bel libro, devo farmi un giretto in libreria.
Questo fritto sembra fantastico, complimenti!
Buona giornata!
Ciao

chiara ha detto...

sono sempre alla ricerca di libri che mi portino via...faccio tesoro del tuo consiglio, grazie di cuore per i tuoi bellissimi post!!

Dani ha detto...

Parlo prima del libro, so che dovrei partire dalla ricetta ma, devi scusarmi, io sono una divoralibri! Questo lo avevo adocchiato sa un pò ma, vista la grande pubblicità che gli avevano fatto al momento dell'uscita, temevo non fosse gran che. Ma a questo punto mi butto e seguo il tuo consiglio!
La ricetta è proprio golosa, amo i fritti, chi se ne fraga della linea :-P
Un abbraccio