Bentornata voglia di cucinare. Mi
avevi abbandonata per un po’, forse in cerca di qualcuno che ti desse più attenzione.
Devi perdonarmi, ma non sono mai stata capace di cucinare a comando. Forse è
per quello che mi trattengo dal volerne fare un lavoro. Anche se un
ristorantino piccolo…con pochi coperti ed una sola stanza, intima, arredata con
i materiali di recupero che tanto amo.
Vabbè, un altro sogno nel cassetto ci può stare, anche se mi accorgo che quel
cassetto cresce, invece di svuotarsi si fa più capiente col passare degli anni, perché oltre alle
cose non riesco a buttare nemmeno i sogni. Li metto in fila, come perle di una vecchia collana che diventa più lunga col
tempo e ormai ci posso fare tanti giri.
Bentornata curiosità. Senza di te
non vivrei allo stesso modo. Non scriverei e nemmeno cucinerei allo stesso
modo. Perché per me non c’è cucina senza racconto. Né ricerca, né
senso. Devo sempre mettere una storia sotto il piatto. Perché mangiare è
uno dei più grandi atti di consapevolezza dell’esistere, e ancora mi stupisco
che qualcuno (molti) lo facciano inavvertitamente.
Il cibo entra in noi, letteralmente. Lo assimiliamo, lo assorbiamo. Com’è
possibile non tentare di conoscerlo, capirlo, amarlo?
Bentornata voglia di sperimentare.
Perché tra un piatto della tradizione e uno della fantasia, c’è sempre quel viaggio
unico e personale che puoi decidere di fare, per trovare il tuo linguaggio,
il tuo modo di esprimerti e di riconoscerti, comunicando con sapori e immaginazione. Senza l’esperimento non ci sarebbe esercizio, pratica, affinamento, evoluzione.
Alla fine tutto è parte di un ciclo con cui abbiamo solo due modi di
interagire, in modo profondo oppure distaccato. Tutto dipende da noi.
Bentornata energia creativa. Mi
sei stata utile altrove, in quel soffio d’estate dove abbiamo liberato una zavorra di calcoli
perversi finalmente smascherati. Mi hai cullato e nutrito e lavato, come un
bambino che torna a casa in lacrime, ginocchia sbucciate e una lezione in tasca
da ricordare. Ora sei di nuovo qui,
fra me e Margot, io con un mestolo in mano e buffe mollette fra i capelli, lei accoccolata
tra i cuscini di quella adorabile stoffa fuori moda, trovata in un mercatino di
mille anni fa.
Io che annuso questo profumo
delizioso di bacche rosa pestate al mortaio e
penso che potrei non stancarmene mai. Lei che mi racconta dei suoi strambi
progetti che certo diventeranno anche i miei.
Le consistenze si amalgamano e diventano colori nuovi, le impressioni sfumano nelle convinzioni. E piano tutto si rinsalda nell’intima consapevolezza di un istante denso di vita.
Le consistenze si amalgamano e diventano colori nuovi, le impressioni sfumano nelle convinzioni. E piano tutto si rinsalda nell’intima consapevolezza di un istante denso di vita.
Gnocchi integrali alla ricotta con ragù di spada e crema di spinaci
Un esperimento, un delicato equilibrio di sapori che rispettano un regime alimentare sano, senza dimenticarsi del gusto. L'utilizzo della farina integrale rendo gli gnocchi più sodi, il condimento di pesce e verdure lo rende un piatto unico, e l'utilizzo delle bacche rosa gli concede quel quid di profumo e sapore in più
Cosa serve per 2-3 porzioni:
200 grammi di ricotta di pecora
100 grammi di farina integrale macina a pietra
un pizzico di noce moscata
1 uovo
1 trancio di pesce spada fresco
due manciate di spinaci freschi
Olio d'oliva extravergine
sale integrale di Cervia
Una presa di bacche rosa
Prezzemolo fresco
Per gli gnocchi schiacciare la ricotta con l'uovo, spolverare con la noce moscata e cominciare ad impastare aggiungendo la farina. Attenzione, la quantità indicata è indicativa delle proporzioni, perchè gli gnocchi non sappiano troppo di farina e si induriscano eccessivamente in cottura, è bene evitare il rapporto 50:50. Io ho optato per un terzo di farina e 2 terzi di ricotta, ovviamente poi si aggiungerà un altro po' di farina se l'impasto risulta troppo tenero da lavorare. Una volta raggiunta la consistenza desiderata, realizzare dei cilindretti di impasto da cui formerete gli gnocchi. Lasciare riposare su una spianatoia e intanto preparare il condimento. Per la crema di spinaci, far appassire in una padella dell'olio in cui getterete gli spinaci lavati e puliti, fino a che non saranno ripassati e belli morbidi, aggiustare di sale e passare al mixer, aggiungendo un cucchiaio di ricotta e uno di olio a crudo. Per il ragù di spada, ridurre il trancio privato della pelle e della lisca a dadini non eccessivamente piccoli, farli rosolare per qualche minuto in una padella con olio extravergine molto caldo e una spruzzata di succo di limone. Aggiustare appena di sale e spegnere facendo riposare. Tuffare gli gnocchi in acqua salata bollente e far cuocere fino che non saliranno a galla. Assaggiare prima di scolare per verificare la cottura. Una volta scolati, buttarli nella padella con il ragù di spada e saltare, aggiungendo un po' d'olio se sono troppo asciutti. Impiattare con la crema di spinaci come base, guarnendo con le bacche rosa pestate al mortaio e qualche foglia di prezzemolo.
14 commenti:
Ciao bella! Bentornata a te ;))
Nicole
" inavvertitamente"..oh, si! sei tornata :)
Condivido ciò che dici sul cibo, ma sopratutto amo "come " tu lo dici.
Bella questa tua combinazione, un mix di sapori, grande piatto!
Che buoni!!!!
direi che la tua voglia ti è ritornata alal grande con un ottimo piatto, ben accostato!
è vero... l'importante è sperimentare! Ti aspetto ancora da me.
Cara Margot, ti ho trascurato a lungo ma sono stata lontana quasi tre mesi dal web. Ti ho inserito nella blog roll: leggerti è un piacere immenso e non voglio perdermi più i tuoi post.
Eccellente bilanciamento di sapori questo tuo piatto !
Deliziosi questi gnochetti, bravissima!!!!
Ottimi i tuoi gnocchi Margot!!
Salvo la ricetta e al più presto li provo!!
Un abbraccio e e buona serata
Carmen
Accidenti sei tornata alla grande da quello che vedo!!! Non andare più viaaaa! :-)
ehi ma che bella ricetta. Prendo, come sempre, appunti. Ti aspetto da me, come sempre. ;)
Ottimi questi gnocchi con l'abbinamento dello spada proverò anche con gli spinaci non li amo tanto ma bisogna pur provare... Buona settimana.
La ricetta è deliziosa! Che voglia di gnocchi che mi è venuta! :)
Buona serata!
Ricetta carina, soprattutto come concetto.
La frase "far appassire dell'olio" mi risulta un po' oscura.
Sul ragu' di spada: e' una dadolata scottata in padella, il ragu' presuppone una stra-cottura (che tu giustamente non incoraggi)ed un sugo di cui non c'e' traccia.
La crema di spinaci potresti ripassarla nella padella dello spada, giusto per aggiungere un po' di succulenza, che dici? Tenendo fuori la dadolata, ovviamente.
Ciao
Ciao Andy, hai ragione per quanto riguarda l'uso improprio del termine ragù, l'ho usato per comodità e anche un pò per "simpatia". Per quanto riguarda il far appassire la cipolla, intendevo dire rosolarla dolcemente fino a che non è morbida, e poi sì, la crema potrebbe essere benissimo ripassata nel fondo di cottura dello spada :-) Alla prossima
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