sabato 16 giugno 2012

Quel che ho voglia di fare

è uscire fuori, nei campi di spighe imbiondite dal poco sole e gridare forte. Forte, tutto quanto, alla Terra. Lei che è mio segno, mia guida, mia verità. Voglio dirle che lo so che non ha colpa di nulla e che ciò che è dato prima dovrà essere reso. Ma non ora, ancora no.

Quel che ho voglia di fare è chiudere gli occhi e assorbire: l'erba e l'acqua, la nebbia e il vento, la vaniglia e il cacao. Con ogni cellula del corpo per qualche secondo sospesa, gonfia degli odori captati per farmi a mia volta respirare dal mondo. 

Quel che ho voglia di fare è sfiorare con lo sguardo una pioggia di stelle d'estate, farmi attraversare da un'onda lenta, sbarazzarmi del superfluo e imparare a fluire senza orecchie, senza pensiero.

Quel che ho voglia di fare è affondare il cucchiaio in una morbida zuppa travestita da budino, perchè le cose, spesso, non son quel che sembrano, ma qualche volta anche molto meglio.

Quel che ho voglia di fare è imparare col tempo che le pause fra l'inspirare e l'espirare sono luoghi speciali,  dove una miriade di cose si susseguono continuamente. E che c'è ancora spazio, fortunatamente, fra le pieghe degli animi smarriti, per i sogni ed i miracoli.

Zuppa di savoiardi e ricotta con composta di fragole in gelatina




Cosa serve:
200 gr. di ricotta
latte
30 gr. di zucchero a velo
fragole 200 gr.
2 cucchiai di zucchero
2 cucchiaini di polvere di agar agar (per la gelatina vegetale, nei negozi alimentari bio)

Lavorare la ricotta con lo zucchero a velo fino ad ottenere una bella crema liscia.  Pulire le fragole e tagliarle a pezzetti. In un pentolino farle cuocere con 2 cucchiai di zucchero per dieci minuti, il tempo di scioglierle leggermente e fare un po' di sughetto. Aggiungere i cucchiaini di agar agar direttamente al composto mescolando e lasciar raffreddare un po', ma non farla del tutto rapprendere. Preparare lo stampo, io ho ne ho usato uno da budino, ungendolo leggermente col burro. Versarvi la composta di fragole e lasciar solidificare naturalmente. A questo punto procedere con uno strato di savoiardi imbevuti nel latte, e poi con un bello strato spesso di ricotta dolce. Altro strato di savoiardi e, se ci sta, di ricotta. Mettere in frigo il budino per un numero sufficiente di ore a compattarlo bene. Io l'ho tenuto una notte. Per sformare, toglierlo dal frigo almeno un'oretta prima della consumazione.

6 commenti:

celeste ha detto...

Quel che ho voglia di fare è stare ad ascoltar parole come queste, che mi ricordino che in fondo in fondo il mondo è ancora un bel posto dove vivere. E lo sarà finchè dall'animo di qualcuno sgorgheranno pensieri così, come semplici inni alla vita.

Ti dico grazie perchè venire qua a leggerti è per me fonte di rilassamento, di ispirazione e di benessere.

I SOGNI DI CLAUDETTE ha detto...

affondo volentieri il cucchiaio in questo bellissimo e sicuramente buonissimo dolce....(copio!!!)
grazie per x queste belle parole
ciao da claudette

Emily Z. Alioto ha detto...

Un dolce al cucchiaio meraviglioso, le foto stupende e riflessioni che ci regali escono dal profondo della tua anima, bravissima come sempre! Ciao, Margot, un abbraccio!...

Sabina Sala ha detto...

cara Margot, è sempre un grande piacere leggerti anche se leggo del dolore tra le righe, mi piace come affronti e stai affrontando tutto questo, ti ammiro moltissimo.
Deliziosa questa zuppa, mette l'allegria solo a guardarla.
un bacione
sabina

Unknown ha detto...

Entro in punta di piedi per lasciarti un saluto...in un post profondo e davvero intenso, come i colori di questa zuppa che sembra davvero meravigliosa!
a presto
Marta

Unknown ha detto...

Come sempre ti leggo volentieri perche' le tue parole sanno sempre colpirmi! Anche con poche frasi risci a far sentire la voglia di ricominciare, di credere che si possa ritornare a vovere "normalmente" ....
e credimi anche io avrei voglia di affondare il cucchiaino in quel delizioso dolce! un abbraccio