Questo è un post pieno di intenzioni. Un post confessione, quindi non so se lo pubblicherò. Per ora lo scrivo, poi lo so, lo lascerò lì a macerare, rimuginandoci su. Perché con i post difficili succede sempre così.
In ogni caso, dicevo, l'intenzione è quella che recita il titolo, mettere le carte in tavola. Con chi ancora non mi è chiaro, ma abbiate pazienza. Mi tocca prenderla larga, e risalire a quando cominciai a costruire questo spazio e non so bene cosa mi aspettassi. Volevo condividere? Conoscere? Mettermi alla prova? Non lo so, onestamente penso volessi solo buttare fuori. Fuori di me le energie e le emozioni altrimenti inespresse, messe lì in quel posto apparentemente nascosto eppure tanto esposto che nemmeno lo potevo immaginare.
Così all'inizio un piccolo spiraglio si è aperto di soppiatto. Quatta quatta, senza preavviso, è successo che è nata Lei. Un nome, una casa, una storia, qualcosa che fosse lontano dalla mia vita al di qua del web, tanto lontano da non sembrare neppure appartenente a me. Qui Lei si è fatta subito il nido, abbattendo alcune regole e lasciando che quell'energia sottile già da tempo aggrappata agli orli dei suoi vestiti, fluisse anche dentro, giù verso le piante dei piedi, su per la sua spina dorsale, e poi in fondo a quest'anima virtuale, dapprima tanto leggera da sembrare trasparente, e poi sempre più tattile, assorbente, spugnosa, inebriante.
Mi furono fatte molte domande del tipo "Perchè lo fai?". A me, non a Lei, ovviamente. Lei era, ed è ancora al riparo, da quelle persone con la testa sulle spalle, un lavoro ben chiaro, molte certezze e un bel piglio deciso nell'affrontare la vita. Domande a cui proprio non sapevo rispondere nulla di sensato, o meglio nulla di quanto loro avrebbero potuto considerare sensato. Comunque, perchè lo feci? Per mettermi in mostra? No, visto che il mio nome vero non compariva da nessuna parte, non dicevo quasi a nessuno che avevo un blog, non interagivo granché con gli altri. Insomma, questo era escluso. Per imparare a cucinare? La cucina è sempre esistita nella mia vita, anche senza i blog, i foodblogger, i contest, i critici, i fotografi e se uno vuole imparare, di strade ce ne sono per fare, sbagliare, documentarsi e ancora riprovare. Ma questa è un'altra storia.
Per incontrare gente? Può darsi, ma allora perchè non cercavo il contatto, non mi buttavo a capofitto nei commenti, non diffondevo il blog ad ampio raggio, non cercavo collaborazioni?
Insomma, nessuno di questi era infondo il vero motivo. Eppure. Ho continuato a scrivere qui, a pubblicare, a scucire pezzetti di vita reale rattoppandola con scampoli di attività bloggheriana. E pian piano è passato il tempo. Alti e bassi, come nella vita vera. Soddisfazioni e delusioni, anche qui, come nel reale. Affinità e idiosincrasie, come succede tutti i giorni e dovunque.
Cominciò a sorgermi un dubbio. E se questa fosse diventata una parte vera di me? Oddio, non è possibile dai. Margot è frutto della mia fantasia, è un miraggio, qualcuno che ho disegnato nella mia mente e a cui vorrei somigliare. Qualcuno capace di animare progetti un po' pazzi apparentemente senza capo nè coda, capace di perdere tempo disegnando libellule su vecchi fogli di carta, per poter poi raccontarvene il volo, e non considerarlo tempo perso ma anzi, tempo ritrovato. Margot è quella che ha creato la stanza delle sue verità, in cui mi fa tanto bene passare del tempo, quando fuori non trovo senso alcuno nei fatti in cui inciampo. Possibile che lei sia entrata in me, o io in lei, così...tanto impercettibilmente da non essercene accorte a vicenda? Possibile che ora i miei pensieri e i suoi si confondano e che, quando sono nel mio lavoro vero nella mia vita ufficiale, mi ritrovi a parlare con la sua voce, a vestire con le sue scarpe colorate, a usare il suo profumo, ad indossare un buffo berretto come farebbe lei, fregandosene di tutti i non-si-può, dimenticati in una scatola nella sua piccola stanzetta bianca? E lei, avrà preso qualcosa di me? Chessò, la testardaggine, o la necessità di cercare al fondo di tutto, un senso di verità delle cose in cui credere.
Cominciò a sorgermi un dubbio. E se questa fosse diventata una parte vera di me? Oddio, non è possibile dai. Margot è frutto della mia fantasia, è un miraggio, qualcuno che ho disegnato nella mia mente e a cui vorrei somigliare. Qualcuno capace di animare progetti un po' pazzi apparentemente senza capo nè coda, capace di perdere tempo disegnando libellule su vecchi fogli di carta, per poter poi raccontarvene il volo, e non considerarlo tempo perso ma anzi, tempo ritrovato. Margot è quella che ha creato la stanza delle sue verità, in cui mi fa tanto bene passare del tempo, quando fuori non trovo senso alcuno nei fatti in cui inciampo. Possibile che lei sia entrata in me, o io in lei, così...tanto impercettibilmente da non essercene accorte a vicenda? Possibile che ora i miei pensieri e i suoi si confondano e che, quando sono nel mio lavoro vero nella mia vita ufficiale, mi ritrovi a parlare con la sua voce, a vestire con le sue scarpe colorate, a usare il suo profumo, ad indossare un buffo berretto come farebbe lei, fregandosene di tutti i non-si-può, dimenticati in una scatola nella sua piccola stanzetta bianca? E lei, avrà preso qualcosa di me? Chessò, la testardaggine, o la necessità di cercare al fondo di tutto, un senso di verità delle cose in cui credere.
Eh sì cara Margot, mi sa tanto che stiamo diventando una cosa sola, tu ed io. Come due nuvole che si incontrano nel cielo fino a sovrapporsi, consistenze diverse, stessi contorni. Sarà mica che anch' io un po' ti piaccio, eh Margot? Magari la mia timidezza, il mio essere schiva e abituata a non prendermi troppo sul serio. Magari i miei gusti musicali o, che so, la mia impazienza, oppure il fatto che ti lascio fare un sacco di disordine in camera tua. Massì, dopotutto abbiamo le stesse iniziali, gli stessi gusti per il cibo e in fatto di uomini. Dopotutto, insieme siamo complete, riusciamo a tirare fuori il meglio possibile, ci bilanciamo piuttosto bene, e troviamo il coraggio di affrontare questa vita corsara scansando i capestri.
Tu mi hai insegnato che l'irrazionale può essere una parte importante del viaggio, io ti ho insegnato ad uscire ogni tanto dal comodo guscio. Perchè anche qui fuori, a volte, si sta bene. Se sai aprire la porta agli amici e lasciare che ogni tanto passino a trovarti, portando con loro un pensiero, spesso una parola molto più vera del vero che conosco io.
Così, Margot, te lo volevo proprio dire. Che sono contenta di noi, di noi due che alla fine siamo una. Insieme sento che siamo una forza. Ah, e sai la cosa buffa? Qualcuno, dalle mie parti, comincia a confondermi con te e mi chiama Margot. Pensa un po'...
Così, Margot, te lo volevo proprio dire. Che sono contenta di noi, di noi due che alla fine siamo una. Insieme sento che siamo una forza. Ah, e sai la cosa buffa? Qualcuno, dalle mie parti, comincia a confondermi con te e mi chiama Margot. Pensa un po'...
Con affetto, la signorina M.
Sì, ok, non ho dimenticato la ricetta.
Tortini di panettone al cacao e cardamomo
Cosa serve
per circa mezzo panettone da recuperare
2 uova
5 semi di cardamomo
1 bicchiere piccolo di latte
3 cucchiai di cacao
2 cucchiai di brandy (se piace)
1-2 cucchiai di zucchero di canna (secondo quanto è già dolce il panettone)
4 cucchiai di olio di arachidi
Spezzettare il panettone in piccoli pezzi, magari frullandolo già con le uova e il latte tiepido. Unire il cacao e i semini interni alle bacche di cardamomo schiacciate. Unire il brandy e mescolare bene, poi aggiungere lo zucchero di canna secondo la quantità desiderata. Il composto deve risultare omogeneo e non troppo liquido. Unire infine l'olio di arachidi ed emulsionare molto bene. Distribuire in pirottini di carta, o in altro stampo apposito ed infornare a 170 gr. per circa 30 minuti. Va bene se restano un po' morbidi al centro, nel raffreddarsi si solidificheranno. Lasciare intiepidire prima di consumare. Sono ottimi con un tè al latte.
13 commenti:
Chiunque tu sia, chiunque tu abbia scelto di essere o qualunque pensiero e sogno tu possa incarnare tra queste righe...sei bella. E fai cose belle. E le racconti in modo bello e poetico...e tanto basta perché le parole scavino un percorso in chi ti legge e lascino una scia di colore pastello :) Un bacio.
Tu riesci sempre a catturare la mia attenzione , non sto scherzando , tu e Margot .... Ti leggo tutto d'un fiato per poi pormi delle domande sono sempre io a scrivere ?! Ebbene si me lo dice sempre mia mamma che son troppo limpida e non riesco a staccarmi da me stessa , certe volte lo vorrei , magari per essere più sicura, meno impacciata...
Tu e Margot ormai siete una cosa sola e io vi adoro :)
Poi questi dolcetti lasciatelo dire sono troppo golosi !!!
Un grande abbraccio che vi prenda tutte e due!
le tue stesse domande me lo sono poste spesso anch'io e l'unica risposta che sono riuscita a adarmi è che quel piccolo pulcino nero è ciò che vorrei essere, la parte di me che non riesce a venir fuori nel quotidiano ma che tra le pagine del blog si sente libera di poter dar sfogo alle emozioni, belle o brutte che siano.
Tu e Margot siete una bella coppia e passare di qui regala sempre qualcosa. Un bacione, buona giornata
P.S. perchè non ho panettoni da riciclcare...perchè?!?!?
Io penso che non ci sia niente di così sicuro nelle vita "reale" e niente di così "effimero" nella vita virtuale, non potresti essere altro che tu comunque, anche se finora avessi scritto solo una montagna di bugie... e lo dico anche a me! Il blog ha permesso di far uscire una "me" che non avrei mai conosciuto , che è capace di quello che non faccio nella vita di tutti i giorni, ma che ora so essere capace perchè sono sempre io!
Aiuto, dimmi che mi capisci signorina M! Si, mi vado a cercare un panettone, và :)
Ecco un'altra ricetta sfiziosa e deliziosa (oltre a far rima, queste due parole descrivono al meglio i tuoi mini panettoni :D) da fare per recuperare il panettone! :)
Sono golosissimi, mi piacerebbe provarli! :D
Un abbraccio, e buon pomeriggio.
Incoronata.
Cara signorina M. io credo che Margot sia proprio lei, quella parte senza la quale non ptorebbe essere la signorina M, e per la quale tanto l'adoriamo. continui a far giocare Margot ;)
fare blog è una richezza interna per conoscere se stessi meglio ma anche una ricerca degli altri e io sono contento di averti incontrato
E nella vostra duplicità siete una cosa sola, unica, un connubio perfetto che vi rende speciali, vive, vere, pulite. Semplicemente complete. Sono molto contenta di avervi conosciute, le vostre parole, i vostri pensieri, le vostre ricette mi piacciono assai e mi sento sempre come su un prato verdissimo pieno di soffioni ( Taraxacum Officinale per la precisione )mentre soffia una tiepida brezza. E poi spuntano i tuoi piedi da quel vestito rosso, come una tua foto di tanti post fa. E quest'immagine mi rilassa, mi fa stare bene. Grazie di aver condiviso i tuoi pensieri.
cara Margot, ogni cosa che facciamo la mettiamo in scena perché fa parte di noi, e, anche se non lo diciamo a nessuno, è perché forse vogliamo che qualcuno lo scopra... alle volte siamo un po' complicate. Comunque quello che conta è fare quello che desideriamo e che ci appaga! Bacione
Io ero convinta che tu ti chiamassi Margot, chissà qual'è il tuo vero nome -.-'. E' bella questa sensazione di completezza che avverti con MArgot,io credo che le cose belle, quelle che ci fanno stra bene, bisogna portarle avanti, quindi continua così cara M. ^_^ Complimenti per il dolcetti ;)
Come sempre trattengo il respiro leggendoti...ciao Margot, ciao signorina M. grazie per le belle emozioni che mi date :-)
Cara M, tantissimi complimenti per il blog. Vogliamo invitarti a conoscere un nuovo modo di divulgare, condividere e cercare ricette on line: attraverso bellissime immagini food italiane, in un portale da mangiare con gli occhi...
Abbiamo centinaia di foodbloggers fra i nostri utenti e migliaia di visitatori al giorno, il tuo blog è molto bello e potrebbe far parte del nostro socialfood!
Visita adesso http://www.foodlookers.it
Lo staff Foodlookers
Bello questo racconto all'interno di se stesse molto profondo e leggero allo stesso tempo brava hai una visione molto chiara della tua ...Margot.
Buona anche la ricetta ciocco e cardamone accostamento forte e delicato allo stesso tempo sa di colori.
Buona settimana
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