lunedì 13 gennaio 2014

Piccoli fuochi

A volte si incappa in piccoli tesori che stanno nascosti fra pagine quiete. Pagine che non gridano in modo sfacciato. Che non reclamano attenzione da alcuna vetrina chiassosa. Che vivono di intima intensità e sottigliezze. Che sanno stare sospese in attesa, magari per anni. E poi ti raggiungono un inverno, dalla profondità del loro saper abitare l'attimo presente.


Scrivimi.
Mandami un piccolo fuoco,
una striscia di cielo,
una schiera
di sillabe,
un itinerario veloce, matite,
i tuoi confini, una mappa.
Scrivimi.
Uno spartito di adagi
e silenzi,
il sapore di luce
delle parole,
la distanza di un gatto, il mare,
il perimetro dello sguardo.
Un assaggio, un graffio
di solitudine pungente
come la pioggia alla fermata degli autobus,
un calendario propizio, il fruscio
del vestito, una lampada,
un pettine, confondimi
in un labirinto di luci.
Vedi,
mi aggrappo ai dettagli, annaspo
in un’ansa di vuoto,
smarrisco dicembre, dimentico
i pomeriggi in città,
le finestre.
Ma tu rovescia il mio buio, affrettati
a esistere.
Scrivimi.


(Un piccolo fuoco , Paolo Polvani, Compagni di viaggio, Fonéma Edizioni)



Muffin di Kamut integrale alla crema di fave e ricotta

Cosa serve per 8-9 muffin
100 gr. di fave secche spezzate
un ramo di rosmarino
2 uova
3 cucchiai di ricotta
Olio extravergine d'oliva d.o.p., possibilmente fruttato
1/2 cucchiano di cremor tartaro
una punta di cucchiaino di bicarbonato
sale
scorza di un limone non trattato
2 cucchiai di farina di kamut integrale

Cuocere le fave secche in circa 500 ml di acqua salata fino a che non saranno sufficientemente morbide da poterle frullare insieme ad un cucchiaio di olio. Fare attenzione a non aggiungere troppa altra acqua in cottura, perchè frullando deve risultare una crema non troppo liquida. Una volta terminata la cottura, lasciare intiepidire e rassodare e quindi passare al pimmer. Sbattere le uova con la ricotta schiacciata e unire la farina setacciata, il cremor tartaro e il bicarbonato, il rosmarino tritato molto finemente e la scorza del limone. Mescolare bene, aggiungere la crema di fava frullata perfettamente, un altro goccio di olio e aggiustare di sale. Il composto, che dovrà essere piuttosto morbido, si può quindi versare negli appositi stampi rivestiti di pirottini di carta e passati in forno (statico) a 170 gradi per circa mezz'ora. Sono ottimi serviti tiepidi
 

7 commenti:

Francesca P. ha detto...

Anche io mi aggrappo ai dettagli, sono ancora di salvezza, cura per la bellezza, occhi nuovi con cui si notano cose nascoste...
E quel buio, grazie alle parole, diventa meno fitto...
Scrivimi... mi hai fatto tornare in mente la canzone di Nino Buonocore di tanti anni fa, quanto l'ho consumata...
Fave nei muffin? Mai avuta quest'idea, grazie... :-)

celeste ha detto...

Una coda che si agita sulla soglia di casa, un barlume di ricordo a cui aggrapparsi per recuperare un sogno, la presenza silente di chi e' lontano ma c'è sempre. Anche a me frulla in testa quella canzone ma questa poesia e' davvero molto bella. Ciao cara M. Un abbraccio

I SOGNI DI CLAUDETTE ha detto...

Forti questi muffin!! adorabile poesia..
ciao ciao da claudette

Giovanna ha detto...

Versi che squarciano il buio. Molto intensi ed efficaci. E molto golosi i tuoi muffin, mi piace l'utilizzo delle fave. Un bacio

Anonimo ha detto...

Cara Margot, le parole lievi si ancorano alla nostra anima, ci fanno vibrare e ci illuminano, ci sollevano e ci fanno volare sopra la terra infangata.
Un abbraccio!

chiara ha detto...

Margot, quando penso ad un posto sicuro e sereno arrivo fin qui da te...un abbraccio

NIKE ha detto...

Play Bazaar jamo liko pani joman hinga hani dopara hona chino ka tiko rey pa mana taka ra puni ma took hore gana ma ara te kani puni Satta King hogo to maki hoki moi xusio ka xi pona honi.