giovedì 15 settembre 2011

Paese di pane

C'è un paese, sulla strada provinciale Virgiliana che unisce il territorio mantovano al ferrarese, definito il paese "del pane e delle sagre". E' il posto da cui provento. L'ultimo comune della provincia ferrarese, punta estrema che tocca altre tre province: Modan, Mantova e Rovigo. E, al contempo, altre due regioni: Lombardia e Veneto, oltre all'Emilia. Quattro province e tre regioni. Qui, per forza di cose, i dialetti si confondono e le esistenze si mescolano. Si mescolano le vite snodate lungo itinerari assopiti nel caldo o nella nebbia. Si mescolano i traballanti paesi che vi si spengono in mezzo, con la storia della terra forte che li ha fatti nascere tra le mani. Si confondono i confini, in un melting pot che fa sorridere in tempi di Internet, di blog e di globalizzazione. E si mescolano le ricette, che ti si sono attaccate addosso quando tu non credevi di stare imparando e che, invece, ti porterai dentro negli improbabili peripli di vita a venire. Per poi spuntare a tradimento, nel bel mezzo di una nostalgia settembrina, che ti fa tornare lì in quella punta di terra, giusto per il tempo di un piatto.

Panà (pancotto al pomodoro)
Un piatto estremamente semplice, della più antica tradizione contadina, che diventa delizioso se gli ingredienti sono di qualità. E' sostanzioso ed economico, perché permette di usare il pane vecchio che spesso si ha in casa, ma è anche leggero,  poiché l'olio viene aggiunto a crudo a fine cottura, quindi evita il soffritto.



Cosa serve: 
Pane tipico di qualche giorno (qui ho usato quello ferrarese, cioè la classica coppia all'olio, che si mantiene buona anche per una settimana o più).
Olio d'oliva extravergine d.o.p. (qui ho usato il pugliese)
1 spicchio d'aglio fresco
2-3 pomodori  ramati maturi
Prezzemolo fresco tritato
Parmigiano reggiano grattuggiato fresco 3 cucchiai
Pepe macinato fresco, se piace

Ammollare il pane in acqua e cuocerlo dolcemente facendolo sobbollire insieme allo spicchio d'aglio e ai pomodori tritati grossolanamente. Non avere paura di aggiungere l'acqua man mano che il pane la assorbe e comincia a sfaldarsi. Mescolare spesso perchè non si attacchi e aggiustare di sale, togliere l'aglio dopo circa un quarto d'ora. Dopo circa 35-40 minuti ( o anche meno, dipende da quanto è raffermo il pane), la pappa è pronta. Aggiungere olio d'oliva a crudo, il parmigiano grattuggiato e mescolare bene. Ultimare con il prezzemolo tritato, il pepe, e un altro filo d'olio al momento di impiattare.

5 commenti:

niky_la_bi ha detto...

dio bel cosa hai tirato fuori??!! la panà me la faceva sempre mia nonna, nella versione bianca ma pur sempre panà. che ricordi

lucy ha detto...

complimenti per il post nostalgico dove si concentra l'amor per la tua terra d'origine e la cucina.ottima ricetta semplice, povera ma di sapore

Le Temps des Cerises ha detto...

Un piatto semplice e delizioso...anche io provengo da un posto dove tradizioni culinarie diverse si incontrano e si mescolano insieme, creando mix unici! mi piace il tuo blog, da oggi ti seguo anche io
Camy

Anonimo ha detto...

Ciao Margot,nel leggere il tuo post mi hai fatto rivivere quei luoghi in un'atmosfera bellissima e antica... questa ricetta devo provarla..assolutamente...
buona serata,
Anna Maria

lacucinaincantata ha detto...

mi sono sbagliata e ho digitato,nel commento di prima, anonimo ma sono io,lacucinaincantata e ti ringrazio per la visita!